I personaggi de L a C o r t e d e i M i r a c o l i

✎Sherlock è un uomo solitario e schivo. Non ama stare troppo a contatto con la gente, preferendo la compagnia dei suoi amati libri sui Gitani e la Corte dei Miracoli. Non si fida troppo della gente, poiché le persone tendono spesso a cercare di fregarlo. Ha però un carattere forte e una volontà di ferro, che gli hanno permesso di creare una corazza che lo proteggesse dal resto del mondo.
Anche se non lo ammetterà mai, è per natura un nostalgico: è per questo che tiene appeso in casa propria il quadro fatto da sua madre e che dopo il trasferimento a Parigi non ha più toccato un pennello.
E' molto legato a sua sorella Irene: è l'unica persona, esclusi i suoi genitori, per cui farebbe qualsiasi cosa, persino rischiare la vita. Irene, soprattutto dopo la scomparsa della madre e la morte del padre, è ciò attorno a cui ruota la sua vita, soprattutto considerando che è il fratello maggiore. Si sente in dovere di proteggerla perchè è l'unica persona che gli è rimasta.

✎Arthur Byrne e Anabell Hewitt si conubbero a Wimbledon. Lui, imprenditore ereditiero, era inglese originario di Parigi, città che lo aveva visto nascere e che aveva dato i natali a sua madre. Lei, pittrice, era Irlandese e la sua famiglia viveva a Dublino da generazioni, nonostante il cognome non fosse tra i più comuni in Irlanda. Andarono d'accordo fin da subito: tifavano lo stesso giocatore, amavano gli stessi film avventurosi ed entrambi avevano la passione per i libri di Sir Arthur Conan Doyle, sebbene fosse Arthur quello più appassionato.
L'anno dopo essersi conosciuti si sposarono, e non passò molto che Anabell rimase incinta. Il bimbo che nacque aveva gli occhi scuri della madre e i capelli disordinati del padre; venne chiamato Sherlock John, in onore dell'investigatore nato dalla penna di Sir Arthur Conan Doyle e del suo aiutante, il dottor Watson.
Due anni dopo la nascita di Sherlock venne al mondo sua sorella, chiamata Irene Mary come le due donne dei romanzi del beniamino di Arthur.
Fu una famiglia felice. Per i primi quindici anni della sua vita Sherlock conobbe l'amore di una famiglia unita e, nonostante non avesse praticamente amici a scuola per il suo carattere chiuso e per il fatto che tutti cercavano di mettergli i piedi in testa rimanendo fortemente delusi, il suo legame con la sorella Irene e con i genitori era forte e solido. Soprattutto, aveva un forte attaccamento verso sua madre: era lei che gli aveva fatto conoscere lo stile di vita dei Gitani e che gli insegnava a dipingere.
Quando aveva solo quattordici anni, però, la madre annunciò al padre di volere il divorzio: nessuno ne capì il motivo, dato che i due non litigavano mai e sembravano davvero innamorati, ma dopo un anno i due non erano più sposati.
Anabell lasciò che fosse l'ex marito ad ottenere la custodia dei figli ancora minorenni: così, il legame di Sherlock con sua madre si spezzò bruscamente quando si salutarono in aeroporto, poichè Arthur aveva deciso di trasferirsi con lui e Irene in Francia.
Dopo quel saluto, Sherlock non rivide nè parlò mai più con sua madre: ella scomparve nel nulla, come se non fosse mai esistita. L'unico ricordo che era rimasto al giovane era un dipinto che sua madre aveva fatto per lui quando era piccolo, rappresentate la Corte dei Miracoli, che la pioggia aveva parzialmente slavato.
Sherlock non si fece amici nemmeno nella nuova città, nonostante parlasse perfettamente il francese grazie al padre, preferendo invece la compagnia dei suoi libri.
Non riuscì a simpatizzare nemmeno con la nuova compagna del padre, che dopo un paio d'anni era anche divenuta la sua seconda moglie, Felice La Croix. Ella era arrogante e credeva che, avendo sposato Arthur, avesse anche il diritto di tiranneggiare sui figli del marito.
Sherlock non approvava il suo comportamento, perciò si trasferì in un appartamento proprio non appena compiuti i diciotto anni.
Due anni dopo, però, il treno su cui il padre viaggiava di ritorno a Parigi deragliò: si salvarono solo sei passeggeri, ma Arthur Byrne non fu tra questi.
Nel suo testamento Arthur aveva lasciato una cospicua somma alla moglie e tutto il resto del suo patrimonio ai figli, ormai entrambi maggiorenni. Nelle sue ultime volontà chiese a Sherlock e Irene di cercare di instaurare un rapporto civile con la matrigna, ma gli sforzi dei due fratelli non servirono a niente per i dieci anni successivi. Felice non era intenzionata a diventare amica dei due figliastri.

✎Quando ho immaginato la prima volta questo personaggio aveva esattamente il volto di Blake. Era da quando l'ho visto in Mondo senza fine che volevo utilizzare Blake per un mio pg, e Assassin's Creed Revelations me ne ha dato finalmente la possibilità.
All'inizio il suo nome era Jacob abbreviato in Jake, ma dato che sono in periodo Sherlock ho pensato di onorare il famoso investigatore creato dalla penna di Sir Arthur Conan Doyle e affidare al mio protagonista e a sua sorella i nomi dei suoi personaggi. Spero che Conan Doyle non me ne voglia!

✎Mirei è testarda, caotica, incapace di stare ferma. La sua è passione pura che si sprigiona in ogni cosa che fa. Ama danzare, ed è ben conscia della sua sensualità: non ha problemi, difatti, a usarla in caso di necessità. Le piace avere il controllo del proprio corpo, e per questo ha passato molti anni ad allenarsi, e continua a farlo non appena ne ha l'occasione.
Mette passione in ogni cosa, anche nella più piccola. Ama la cultura Gitana e il suo clan, senza riserve ed è pronta a proteggerlo con la vita, se dovesse servire.
Odia con la stessa forza con cui ama; non conosce vie di mezzo. Le emozioni le vive appieno, tutte, senza distinzioni.

✎Can you? Can you wipe out that much red? Drakov's daughter, Sao Paulo, the hospital fire?... Barton told me everything. Your ledger is dripping, it's GUSHING red, and you think saving a man no more virtuous than yourself will change anything? This is the basest sentimentality. This is a child at prayer... PATHETIC! You lie and kill in the service of liars and killers. You pretend to be separate, to have your own code, something that makes up for the horrors. But they are a part of you, and they will never go away!... I won't touch Barton. Not until I make him kill you! Slowly, intimately, in every way he knows you fear! And then he'll wake just long enough to see his good work, and when he screams, I'll split his skull! This is MY bargain, you mewling quim!

✎Esattamente come per Sherlock, anche Mirei l'ho immaginata subito con il volto di Penelope Cruz. Il suo nome, invece, l'ho trovato nelle note del mio cellulare. Sinceramente, non so perchè avessi messo questo nome lì: molto probabile che mi sia venuto in mente un giorno e che lo abbia segnato per non dimenticarlo. Fortuna che l'ho fatto: è decisamente tornato utile.