I personaggi della T r i l o g i a d i Á s g a r d

✎Loki è una creatura dalla psicologia complessa. Egli è come un prisma che riflette le varie sfumature di luce, le varie ombre che esse creano. Loki è essere curioso ed ambizioso. Per quanto il suo spirito sia di indole buona, spesso il suo desiderio di soddisfare la sua sete di sapere lo porta ad affrontare situazioni spiacevoli, ad incorrere nella disapprovazione delle persone che lo circondano. Fortunatamente egli può fare affidamento sull'appoggio incontrastato della sua famiglia, in modo particolare di suo fratello maggiore Balder e di Thor, naturalmente, anche se Loki talvolta mal sopporta il carattere del dio del tuono.
Loki è una creatura riservata, che diffida delle emozioni che prova, dei sentimenti che lo animano, come se li temesse.
Sarcastico ed ironico, ama usare le parole per giocare con esse, per sfidare chiunque in duelli verbali dai quali, sa con assoluta certezza, non può che uscire vincitore.
E' una creatura profonda, che cerca la verità insita in ogni persona, in ogni situazione. Non si accontenta delle apparenze. E' un ricercatore della realtà delle cose.
Profondamente rispettoso delle autorità, Loki ripone la sua massima fiducia nelle personalità di rilievo di Ásgard, anche se talvolta non condivide le parole sibilline del padre adottivo, Odino.
E' terribilmente umano nei suoi errori, nel suo carattere. Egli sbaglia, come qualsiasi essere mortale e sa quanto importante sia riottenere la fiducia persa, bene prezioso e senza prezzo.
E' una creatura giovane, che deve ancora crescere, che cerca di crescere e di maturare, di divenire migliore.
Per sé e per la sua famiglia adottiva che l'ha accolto in casa, che ha cresciuto un semidio orfano, senza meta, senza guida.
[Si ringrazia Miky.]

✎Quando Farbauti, un Gigante, e Laufey, una Dea, si uniscono, sulla Terra nasce il fuoco, scaturito dal contatto tra una piccola foglia solitaria cresciuta tra le rocce e un singolo fulmine.
Da questa particolare unione nasce un semidio.
Loki è una creatura particolare: nelle sue vene scorre il sangue dei Giganti di Jötunheimr, quello degli Dei di Ásgard e quello umano. E per questo motivo che è così diverso da tutti: troppo basso e magro per essere un Gigante, dai capelli scuri così inusuali in una terra dove tutti sono biondi o rossi.
Ma i suoi anni a nel Regno del Gelo e del Ghiaccio non sono felici.
Quando ha solo pochi mesi, sua madre viene uccisa. Farbauti ne rimane sconvolto, mentre il piccolo Loki, crescendo, si rende conto di non sapere nulla della madre scomparsa se non che era morta per colpa del Padre degli Dei, Odino.
Ma Farbauti non fa in tempo a trasmettere la sua rabbia verso Odino al figlio: quando Loki ha cinque anni, infatti, suo padre lo abbandona nella foresta e il piccolo viene salvato e adottato dallo stesso Odino.
Loki cresce quindi nella corte di Ásgard con i suoi nuovi fratelli: Balder, il maggiore dei figli ed erede al trono, che diventa per Loki un punto fermo, qualcuno che lo fa sentire a casa più di chiunque altro; e Thor, coetaneo di Loki e il figlio più indisciplinato e incline al divertimento e agli scherzi, a cui non importa dell'aspetto differente del fratellastro.
Nonostante l'amore della sua nuova famiglia, però, Loki sa che qualcosa lo tormenta.
Egli domanda spesso a Odino o Frigga chi fosse Laufey, come sia morta e perchè. Ma non riceve mai risposta, scoprendo con rammarico che l'immensa biblioteca del palazzo non contiene informazioni su di lei. Quelle poche informazioni che ha su di lei sono che era uguale a lui, sopratutto per quanto riguardava gli occhi, che era bellissima e che Odino aveva a che fare con la sua morte.
Ma a Loki non basta.
Nonostante questo, però, a Loki non manca nulla: l'affetto di una famiglia che lo accetta per ciò che è, la possibilità di studiare ciò che vuole nella biblioteca del palazzo, essere ciò che è senza essere giudicato e imparare a evitare gli sguardi maligni di chi vede solamente il figlio del Gigante.
Studia la magia da sempre, ma ciò che brama di più è la conoscenza del potere: lo affascina e lo chiama, fino al punto da essere convinto di poter maneggiare forze superiori a lui.
Loki apre le antiche prigioni di Ásgard con il Gungnir, la magica lancia di Odino che aveva precedentemente rubato, e libera un mostro che, se non fosse stato per Odino, avrebbe distrutto la città.
Ma nel tentativo di rimediare al suo errore, Loki, insieme a una Dea accorsa per combattere il mostro di nome Eilif, perde la vita.
Decisi a non lasciare che il corpo del fratello rimanesse senza degna sepoltura, Thor e Balder lo cercano sulla Terra trovandolo in mezzo al deserto.
Riportato ad Ásgard, Thor ha un'idea: usare sul fratello il Mjöllnir, un martello tra le cui abilità vi è quella di riportare in vita i morti.
Sebbene Balder all'inizio sia contrario all'idea di sfidare Hell, la Dea della Morte, alla fine accetta e il Dio del Tuono utilizza il potere del martello su Loki. L'idea ha successo: Loki si risveglia il giorno dopo nelle sue stanze, con accanto Thor e Balder felici di riavere il fratello vivo.
[Continua nel libro]

✎Per creare Loki mi sono ispirata sia ai film Marvel che alla mitologia norrena. E' stato un personaggio complesso e al tempo stesso semplicissimo: a volte era facile trovare cosa fargli fare o cosa fargli dire, altre invece rimanevo per ore a fissare lo schermo o la carta cercando le parole giuste.
Sono particolarmente affezionata a questo personaggio: è come io vedo la figura di Loki, il suo lato buono nonostante il suo ruolo lo collochi tra i cattivi. So che Loki sa amare, e credo sia questo che mi ha spinto a creare questa trilogia con lui protagonista.

✎Alexandra è una ragazza solare ed allegra.
Curiosa, ama i libri sopra ogni altra cosa, e difatti la sua casa è tappezzata di volumi riguardanti ogni tipo di argomento. Ama a tal punto la magia che l'ha scelta come suo percorso di studi all'università. Testarda, combattiva, è difficile farla crollare completamente, perchè cerca sempre di scontrarsi con le situazioni che le si presentano, piuttosto che ignorarle o scappare. Raramente piange, e quando lo fa, non è mai davanti a qualcuno, ma da sola nel buio del suo letto. Fin'ora, esclusi i suoi genitori, gli unici che l'hanno vista piangere sono il suo cane Little e Loki.
Quando ama, Alex ama appieno: dona interamente se stessa alla persona amata, e fa di tutto per lei. Non abbandonerà mai Loki, per nessun motivo: lui è la sua vita, e lei gli starà sempre accanto, qualunque cosa succeda.

✎Alexandra nasce dall'unione di Nike Drakart, ex Valchiria di Odino, e Marcus Rodriguez, madrileno trasferitosi in Germania.
Alex cresce quindi tra la sua casa e quella della cugina, Besede, traferitasi anni prima in Germania grazie proprio a Marcus.
La sua è una famiglia felice e, senza ombra di dubbio, normale: la madre la cresce raccontandole le storie di Ásgard e delle Valchirie, ma soprattutto racconti su colei che era la sua migliore amica, Laufey, cantandole persino la ninna nanna che quest'ultima le aveva insegnato, senza però rivelare mai alla figlia la sua vera provenienza. Alex cresce credendo sua madre una semplice appassionata di storia e mitologia norrena, ed è per questa passione che, una volta cresciuta, decide di seguire il corso di Mitologia all'Università di Amburgo.
E' però a sedici anni che la vita di Alex cambia.
Prima, avviene la morte del suo amato cane, che aveva trovato da bambina e con cui era cresciuta, Little: mentre passeggiavano, il cane attraversa la strada all'improvviso e una macchina lo investe. Pochi mesi dopo, durante una passeggiata nel boschetto vicino a Brücke, Alex vede i suoi genitori sacrificarsi per salvarla, perdendo la vita cadendo da un dirupo.
La ragazza, ancora minorenne, viene affidata alla cugina Besede, che la cresce come fosse figlia sua.
Una volta divenuta maggiorenne, Alex decide di trasferirsi nella casa dei genitori, che ha ereditato.

✎Il nome di Alex è stato scelto molto rapidamente, anche se ne avevo altri plausibili. Alla fine, però, Alexandra abbreviato in Alex era quello che meglio rappresentava il suo carattere e che meglio si addiceva alla figlia di una Valchiria.
Inizialmente, Alexandra era una semplice umana; l'idea che sua madre fosse una Valchiria mi è venuta mentre parlavo con mia madre riguardo al seguito della storia, e l'idea era talmente azzeccata che l'ho subito messa in pratica.
Gli occhi di Alex, invece, mi sono venuti in mente mentre la descrivevo la primissima volta: non so bene dove abbia preso le pagliuzze dorate, ma rendevano Alexandra ancora più particolare agli occhi di Loki, e così sono rimasti. Credo siano la cosa più azzeccata di tutto il personaggio.
Karen Gillan mi è stata consigliata dalla mia amica: è molto credibile come Alexandra e, di fianco a Tom Hiddleston, sta davvero bene. Un giorno, però, guardando il telefilm Unforgettable, ho notato che l'attrice protagonista aveva le stesse espressioni, gli stessi sguardi, gli stessi modi di fare della mia Alexandra, ma aveva un unico "difetto": era troppo grande. Così ho deciso di tenere Karen per Alexandra, ma la vera prestavolto, quella di un'Alex più matura, è lei: Poppy Montgomery.