Darren Swann

Mutante (precognizione) ft. Eddie Redmayne

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    Sua eccelsitudine per gli amici uu
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    Nome: Darren, l’unica eredità lasciatagli dai veri genitori. Nonostante l’iniziale odio per il nome, che gli ricordava di non esser stato voluto nemmeno da chi l’aveva generato – anche grazie a Mrs Bern che non mancava mai di ricordarglielo – crescendo, grazie ai due genitori adottivi che confessarono al bambino di adorare il suo nome, Darren smise di legare il proprio nome al rifiuto dei genitori biologici. Ovviamente non ama il proprio nome, ma almeno non lo detesta più come quando era piccolo.
    Sopranome: Daz, glielo lo ha dato Marta in questi ultimi anni, ritenendo che il suo nome fosse troppo lungo, e anche per smorzare la serietà del ragazzo che a suo parere a volte è fin troppo umbratile. Dal canto suo, Darren non è un grande estimatore dei soprannomi, ma non si arrabbia ad essere chiamato in quel modo. Soprattutto perché ritiene che “Daz” sia meno osceno dei soprannomi appioppatigli in passato da vari amici e compagni (tra i quali ricorda con sgomento “Dan” e “Den”).
    Cognome: Royce: assunto quando venne adottato. È molto fiero di esso, visto che gli ricorda le prime persone che lo abbiano mai amato – e secondo Darren anche le uniche –. Tale cognome lo sprona a dare sempre il meglio, in quanto è l’unica eredità lasciatagli dal padre, poiché Darren non vuole essere da meno del genitore. Nonostante i Royce siano una famiglia abbastanza nota, il ragazzo non ha mai approfittato del proprio cognome per trarne vantaggio e quando può si presenta usando solo il proprio nome.
    Età: 30 nonostante ciò è molto più maturo dei suoi coetanei, forse per via delle sue vicissitudini personali che lo han portato a crescere molto in fretta. Nonostante ciò si trova bene con tutti che siano più giovani o più grandi; quando a volte gli vengono attribuiti meno anni di quelli che ha ridacchia divertito.
    Data luogo di nascita: non si conosce precisamente il giorno in cui nacque, ma gli venne attribuita come data ipotetica il 21 giugno del 1986 -data in cui venne ritrovato- non si conosce la città dove sia nato, ma è certo che venne trovato fuori dell’orfanotrofio di Mrs Bern a Tacoma (nello stato di Washington). Dopo il suo arrivo ad Easthaven non visitò mai più quella città, a causa dei brutti ricordi che ha tutt’ora di essa e in particolare dell’orfanotrofio dove ha vissuto.
    Residenza: Easthaven: vi arrivò quando venne adottato da Alfred e Rebecca Royce. Sebbene durante l’infanzia e l’adolescenza abbia abitato nella villa di famiglia, poco fuori la città, subito dopo l’Università si è trasferito in una villetta a schiera in un quartiere non troppo distante dal fiume. Anche se abita lontano da dove lavora egli sente la propria casa come l’unico luogo dove poter vivere in pace assieme al proprio cane (Esme).
    Lavoro: Medico veterinario, fin da bambino ha sempre adorato gli animali, in particolare i cani, e questa sua passione unita al desiderio di poterli aiutare ha fatto sì che decidesse di intraprendere gli studi di veterinaria (nonostante l’evidente contrarietà da parte della zia). Riguardo alla sua scelta non si chiede mai se ha sbagliato, solo a volte, quando pensa a ciò che i suoi genitori avrebbero voluto che lui facesse, prova del senso di colpa.
    Status sociale: Benestante, nonostante la sua famiglia adottiva fosse molto ricca, i contrasti con Marian e la sua estromissione dalla società dei Royce lo hanno ridimensionato economicamente, tuttavia, dato il lavoro che fa di certo non è in ristrettezze economiche.
    Status sentimentale: non ha legami al momento, anche per via delle varie traversie in cui è incappato, oltre al fatto che il suo non voler parlare del proprio potere, perché lo ritiene una malattia, lo ha portato ad evitare ogni possibile legame.
    Orientamento sessuale: Durante la sua vita ha provato attrazione tanto per ragazzi che ragazze, tuttavia non ha mai espresso apertamente i propri sentimenti data la sua estrema introversione, soprattutto per quanto riguardava le questioni di cuore.
    Razza: Mutante, ma nessuno glielo ha mai spiegato, quindi pensa di avere una qualche malattia a causa delle proprie visioni.
    Potere: Ha visioni che gli permettono di vedere il futuro, anche se questo può essere modificato, tuttavia non può usarlo per trarne benefici diretti; tali visioni arrivano senza apparente motivo e nei luoghi e momenti più disparati. Con il suo potere ha un rapporto alquanto conflittuale dato che nessuno gli ha mai spiegato nulla a riguardo, ma nonostante ciò tenta di accettare la cosa (soprattutto per via delle insistenze di Marta).
    Aspetto caratteriale: Data la sua storia è sempre stato di carattere molto introverso, ma sa anche essere di compagnia con chi conosce. Proprio per questa sua naturale tendenza alla solitudine quando porta a spasso il cane ascolta sempre musica, cosa che ha comportato più volte gaffes perché non nota persone che conosce. Può essere diffidente se qualcuno “a pelle” non lo convince, ma se l’altra persona in seguito gli fa buona impressione, superata la diffidenza iniziale sa essere molto socievole. Dato il suo carattere timido ama più ascoltare che parlare di se. Da una grande importanza alla fiducia e alla lealtà, in quanto è una persona fondamentalmente idealista e se qualcuno si mostra sleale nei suoi confronti più e più volte Darren non concederà mai più la sua fiducia. è molto amante delle proprie opinioni, ma sa anche essere diplomatico quando discute con qualcuno e se proprio vede che non vi è verso di far cambiare idea all’interlocutore semplicemente decede. A dispetto di quando era più giovane tutti questi aspetti del suo carattere sono meno estremizzati: se prima bastava uno sgarro a farlo ricredere su una persona e a decidere di tagliarla fuori dalla propria vita, oggi, almeno tende a dare almeno una seconda o terza chance
    Allineamento: Neutrale / Buono - il Benefattore, fa sempre del suo meglio per aiutare gli altri nei limiti delle sue possibilità. Si sente meglio nel prestare aiuto ai bisognosi, lavora volentieri con regnanti e tutori dell'ordine, ma non sente alcun legame verso di loro. È in realtà il personaggio dominato maggiormente dal "bene incondizionato" poiché il suo istinto di fare del bene difficilmente verrà ostacolato da alcunché.
    Aspetto fisico: Il tratto di Darren che colpisce chi lo incontra per la prima volta sono i suoi occhi verdi e le sue lentiggini. I primi sono caratterizzati da venature marroni che si vedono soprattutto quando il tempo è soleggiato; al contrario, se il cielo è coperto o vi è brutto tempo gli occhi del ragazzo appaiono totalmente verdi ed il marrone scompare quasi del tutto. Tale particolarità, però, sfugge ai più. Ha uno sguardo sempre dolce anche se malinconico che ne rivela l’indole gentile. Per quanto concerne le lentiggini esse coprono tutto il corpo di Darren, lui personalmente le odia non vedendo nella loro presenza alcuna bellezza particolare o esotica come gli han spesso ripetuto altre persone, ma alla fine si è rassegnato ad esse. I capelli sono castani con riflessi rossi che si manifestano quando la luce del sole li colpisce, altrimenti appaiono banalmente castani. È alto circa 180 cm ed ha un fisico atletico, sviluppato negli anni dato che ancor oggi pratica il tennis a livello amatoriale. Quando non indossa il camice da lavoro ama indossare abiti che comunque consentano una discreta libertà di movimento e siano comodi, quali magliette, felpe e jeans, non ama indossare capi eleganti a meno che la situazione non lo richieda. D’inverno è facile vederlo in giro con addosso delle lunghe sciarpe. Ha una cicatrice che percorre obliquamente la parte superiore della schiena sita tra le scapole che si vergogna a mostrare, ragion per cui non ama frequentare spiagge o piscine, insomma, situazioni nelle quali deve stare a torso scoperto. Mostra qualche anno in meno alla propria età, e ridacchia divertito quando capita che qualcuno gli attribuisca meno anni di quelli che ha realmente.
    Particolarità: Non ama mostrare il proprio torso, a causa della cicatrice che ha sulla schiena.
    Possiede un pastore australiano bianco e nero di nome Esme con cui ama far lunghe passeggiate lungo il fiume.
    Fuma quando è nervoso.
    È un gran consumatore di caffè.
    Ha la fortuna di avere una costituzione tale che anche se mangia tantissimo non ingrassa, pur non facendo attività fisica con particolare frequenza.
    Ama e odia: Ama gli animali, tutti (eccetto le farfalle, leggere la sezione Paure).
    Nonostante la propria formazione scientifica, ama la storia, in particolare il periodo del vecchio selvaggio West.
    Odia le persone ambigue e poco chiare nelle proprie intenzioni.
    Odia coloro che maltrattano chi non può difendersi.
    Paure: Ha una grande paura delle farfalle, ora riesce a restare calmo e si limita ad accelerare il passo per allontanarsi più in fretta possibile dall’insetto; ma quando era più piccolo aveva vere e proprie crisi di pianto che lo portavano a scappare il più lontano possibile dalla farfalla in questione. Tale singolare paura è stata provocata, quando era bambino dal fatto che uno dei compagni di orfanotrofio gli ha letteralmente spappolato una farfalla sulla mano.
    Conoscenze:
    Mrs Bern – La proprietaria e direttrice dell’orfanotrofio dove Darren ha passato i primi anni della sua vita. Nonostante l’indole buona del ragazzo, se esiste una persona per cui lui prova un reale e profondo odio è proprio lei.
    Alfred Royce – Padre adottivo di Darren, ereditò la società di famiglia dal padre che si occupava di realizzazione di attrezzature metalmeccaniche - ma essendo figlio unico, alla sua morte questa è passata alla cognata, in attesa che Darren scegliesse di prenderne le redini.
    Nonostante il portamento serio sapeva essere molto affettuoso, amava raccontare storie di cow boy ed indiani al figlio (da qui l’interesse e l’amore di Darren per quel periodo storico). E quando Darren era ancora un bambino avrebbe giurato che il padre fosse l’uomo più alto del mondo.
    Rebecca Mallister in Royce – Madre adottiva di Darren, il carattere dolce e gentile della donna fece sì che la diffidenza iniziale del bambino verso i nuovi genitori venisse meno, era una amante dell’arte e della letteratura, ogni sera leggeva storie al figlio, uno dei ricordi più belli che Darren abbia di quel periodo. Profumava sempre di lavanda, e a tutt’ora quell’odore richiama nella mente di Darren l’immagine della madre.
    Marian Mallister – Sorella della madre di Darren, si è sin da subito mostrata indifferente al ragazzo, tale indifferenza era direttamente proporzionale all’interesse della donna per la società dei Royce. Si interessava solo dell’immagine della famiglia e quando il nipote venne arrestato per il furto dei computer ebbe un vero e proprio esaurimento nervoso. Nonostante si sia molto alterata quando ha scoperto che il nipote le aveva mentito sugli studi intrapresi, ne ha approfittato per estrometterlo totalmente dalla società che una volta fu del cognato.
    Esme Piper - Ragazza che Darren conobbe facendo ripetizioni agli studenti più giovani. Forse era più di un’amica, almeno per Darren, ma egli non ha mai espresso appieno i suoi sentimenti con lei. La morte della ragazza davanti ai suoi occhi sconvolse Darren a tal punto che per molto tempo si estraniò dalla vita mondana, incupendosi e limitando i propri rapporti sociali alle lezioni universitarie e agli allievi a cui faceva appunto ripetizione.
    Marta Mooton – Darren l’ha conosciuta quando si è risvegliato dal coma. La ragazza era profondamente grata a Darren per averle salvato il cane, un pastore tedesco di nome Hiccup, e per questo andava a trovarlo quasi tutti i giorni. Ben presto è diventata la migliore amica e confidente di Darren, pertanto ad oggi è l’unica che sa delle visioni del ragazzo al quale ha consigliato di provare a comprenderle anziché rifiutarle.
    Famiglia: L’unica famiglia che lui abbia mai ritenuto tale sono stati gli Royce, inutile dire che quando entrambi i coniugi morirono Darren si sentì nuovamente tradito ed abbandonato. Dato il pessimo rapporto venutosi a creare sin da subito con la zia ed i numerosi contrasti con ella portarono ad un progressivo allontanamento tra i due, tanto che Darren ebbe il rigetto di iscriversi ad economia, ciò però fa a tutt’ora sentire in colpa il ragazzo che sente di aver tradito il retaggio lasciatogli dal padre che probabilmente avrebbe voluto Darren a capo della propria società.
    Background:



    Darren ha quasi sempre lo sguardo velato di tristezza, sorride raramente e ancor più raramente lo si può vedere passeggiare in compagnia di altre persone. Ma ora siamo troppo avanti.
    Meglio partire dall’inizio.



    Chapter 1
    Il bambino con lo sguardo triste
    “Nessuno ti vorrà mai!”



    Era una afosa notte d’estate del 1986, da poco erano passate le due e qualcuno bussò con forza alla porta dell’orfanotrofio. Mrs Bern andò ad aprire, ma trovò solo un vecchio passeggino con dentro un bambino che dormiva beatamente, sulla coperta vi era solo un foglio spiegazzato con una semplice frase: Si chiama Darren; così l’animo “caritatevole”della donna lo accolse nell’orfanotrofio Piccoli angeli.
    Nonostante l’aspetto benevolo, la donna era una vera e propria matrigna, a Darren infatti ricordava la strega di Hansel e Gretel. Non esistevano giochi in quel posto, ma solo punizioni su punizioni per qualsiasi motivo, anche per quello più banale. Lei la chiamava “disciplina”, ma in realtà era solo crudeltà. Oltre le punizioni fisiche che si manifestavano in pecosse –che lasciarono una cicatrice sulla schiena del bambino– Mrs Bern non mancava di ricordare ai 2ambini che loro si erano meritati di trovarsi lì: "I tuoi genitori non ti hanno voluto, come potrebbero degli estranei volerti adottare?" Questa era solo una delle tante frasi che la donna rivolgeva ai trovatelli sotto la custodia.
    A complicare tutto, nel caso di Darren, arrivarono le visioni che lo lasciavano ogni volta confuso e sconvolto poiché oltre al fatto che il terrore della reazione di Mrs Bern era sufficiente a dissuaderlo dal menzionare quelle visioni, il fatto che a volte ciò che vedeva si avverasse impauriva l’orfano.
    Ciò contribuì a far si che Darren si chiudesse sempre più in se stesso; agli occhi dei suoi compagni di sventura ciò appariva come se il bambino si ritenesse superiore a tutti loro, acuendo la solitudine che il bimbo si trovò a vivere.
    Eppure finalmente, nonostante i pronostici di Mrs Bern, qualcuno adottò Darren. Il bambino aveva sette anni quando un giorno di primavera Alfred e Rebecca Royce varcarono il cancello dell’orfanotrofio. Probabilmente i grandi occhi verdi e perennemente velati di tristezza colpirono i due coniugi che non esitarono a prenderlo con loro, cambiando la vita del bambino per sempre, o almeno così credette al momento Darren.
    Fu il periodo più bello della vita del piccolo. I due coniugi non fecero mai mancare affetto al bambino, facendogli finalmente avere ciò che aveva sempre desiderato: una famiglia. Il ricordo più bello che a tutt’oggi egli ha di quel periodo è quando, ogni sera i genitori gli leggevano un capitolo dei suoi libri preferiti, e quando si congedavano, Miss Royce gli dava un bacio sulla fronte per proteggerlo dai brutti sogni, o almeno così diceva lei.
    Gli anni passarono, e tutto andava per il meglio, ma il pomeriggio del 5 febbraio 1996, mentre i coniugi Royce rientravano da una riunione con gli azionisti della loro società ebbero un tragico incidente in cui entrambi persero la vita, lasciando nuovamente Darren da solo, l’unico affetto che gli rimase era il cane che i suoi genitori gli avevano regalato per il suo compleanno.
    A seguito di ciò venne nominata come tutrice del bambino sua zia Marian, la sorella di Rebecca Royce, la quale si limitò ad ignorarlo e a trattarlo come se fosse un perfetto idiota, troppo presa dall’amministrazione della società ereditata dalla sorella. L’unica cosa per cui la zia aveva una vera ossessione erano i voti del nipote, argomento con cui lo tormentò lungo tutto il periodo degli studi, fino a quando Darren iniziò l’università. L’ossessione della zia per i voti scolastici del nipote arrivò a farle decidere di uccidere il cane del ragazzo, unico ricordo dei genitori, perché secondo Marian il cane lo distraeva troppo dai suoi doveri di studente. Inutile dire che ciò ferì oltre modo il ragazzino portandolo ad odiare la zia.


    Chapter 2
    Il ragazzo problematico
    “Tu non sei un idiota, ma ti comporti come tale”




    Durante tutto il periodo scolastico, Darren sia per l’odio provato verso la zia, sia per le visioni che ogni volta lo lasciavano sgomento ebbe non poche difficoltà nello studio, in quel periodo strinse amicizia con altri ragazzi che però approfittarono beceramente dell’indole gentile di Darren e del suo desiderio di avere degli amici.
    Infatti un giorno Darren ebbe una visione dei suoi amici che commettevano un furto dall’aula informatica della scuola, portando via dei computer in un furgone. A quel punto il giovane parlò con i ragazzi, omettendo la propria visione, ma comunque facendo intendere di essere a conoscenza delle loro intenzioni. I due “amici” si finsero pentiti, e tranquillizzarono il ragazzo riguardo il loro ripensamento dal commettere il furto; inutile dire che era tutta scena. Qualche giorno dopo, mentre era diretto a scuola venne bloccato da due agenti che lo portarono alla centrale di polizia con l’accusa di aver rubato dei computer di proprietà della scuola. Ebbene, i due amici oltre ad aver comunque commesso il furto, avevano ben pensato di far si che Darren venisse incolpato del furto, fingendo di collaborare con la polizia incolpandolo del furto.
    Dopo l’iniziale stupore, l’adolescente capì facilmente cosa era accaduto, tuttavia decise di non tradire i suoi “amici”, non interessandosi delle possibili conseguenze. Per sua fortuna, se Darren era molto ingenuo, il detective che si occupava del caso, non lo era e comprese molto facilmente che il ragazzo stava coprendo qualcuno. Fece leva sull’indole fondamentalmente buona di Darren prospettandogli, oltre al serio rischio del carcere, una vita molto difficile e certamente non gratificante.
    Ovviamente la zia Marian fu sconvolta da quanto accaduto al ragazzo, più per via del buon nome della fmiglia che era stato macchiato da quell’onta, che per il fatto che il nipote fosse stato trattato come un criminale.
    "Tu non sei un idiota, ma ti comporti come tale" gli disse il detective dopo un lungo discorso volto a convincere Darren a scegliere la cosa più giusta per se stesso, comportandosi, una volta tanto in modo egoistico. A quel punto il giovane decise di collaborare:in accordo con la polizia il ragazzo incontrò i veri colpevoli e riuscì a farli confessare, così che i due vennero arrestati ed in seguito ad un processo che fu molto breve, vennero costretti al carcere minorile.
    Le parole del detective spronarono Darren che oltre a riprendere a studiare seriamente, scoprendosi particolarmente versato nelle materie scientifiche entrò nella squadra di tennis della scuola cavandosela discretamente, ma cosa più importante, finalmente Darren trovò dei veri amici. Ovviamente, però, Darren non poteva passarla liscia per quello che aveva fatto, quindi qualche mese dopo, alcuni personaggi, seguito il ragazzo dopo gli allenamenti di tennis lo picchiarono malamente, tanto che il ragazzo svenne e si risvegliò direttamente in ospedale, dove restò finché non si rimise del tutto.
    Comunque eccettuata questa parentesi il resto del periodo del college Darren lo passò tranquillamente, preso dagli studi e impegnato a mantenere buoni voti, che gli valsero la borsa di studio per entrare nell’Università.


    Chapter 3
    Gli ultimi anni
    “E chi dice che non accadrà? Chi può dirmi che le mie fantasie non si avvereranno… almeno questa volta?”




    Solo quando per Darren si avvicinò la scelta di cosa studiare all’università la zia tornò ad interessarsi a lui, facendogli presente ad ogni occasione che per il bene della società dei genitori egli avrebbe dovuto scegliere la facoltà di economia. Tuttavia il giovane non si sentiva affatto attratto dal mondo dell’economia, ritenendola una cosa astrusa di cui non capiva assolutamente nulla.
    Ciò nonostante, il ragazzo si era praticamente arreso all’idea di dover passare il resto della propria vita circondato da numeri e calcoli, finché il giorno di orientamento ai corsi universitari, non udì uno dei professori fare un intervento in cui incitava a scegliere cosa si vuole rispetto a ciò che si deve. Queste parole scossero non poco Darren il quale prese coraggio e decise di iscriversi alla facoltà di veterinaria per poter finalmente riuscire ad aiutare gli animali cosa che era da sempre sua grande passione.
    All’insaputa della zia, si iscrisse alla facoltà desiderata e tutto parve andare per il meglio fino a quando, l’ultimo anno di corso, la zia lo scoprì perché lesse sulle tasse universitarie la facoltà a cui il nipote era iscritto. Inutile dire che da quel momento la donna smise di sovvenzionare gli studi di Darren. A quel punto, Darren dovette arrangiarsi alla meglio, nonostante la borsa di studio lo aiutasse in parte con le spese, il ragazzo iniziò a far ripetizioni, cosa assai complicata visto che in contemporanea con le lezioni aveva anche il tirocinio universitario. Ma nonostante la stanchezza ed i mille impegni Darren riuscì comunque a trovare abbastanza allievi del primo e secondo anno di università da seguire.
    Una delle persone a cui faceva ripetizione era Esme, una ragazza a cui Darren si affezionò molto e di qualche anno più giovane di lui. Tuttavia la loro amicizia durò molto poco in quanto il ragazzo di lei, geloso dell’amicizia che legava i due si intromise proibendo a Esme di continuare a vedere il ragazzo.
    Nonostante il dispiacere, Darren non si lasciò toccare più di tanto da tale evento, finché un giorno non ebbe una visione che gli mostrò Esme in una macchina quasi completamente distrutta sul ciglio della strada. Per tutta la giornata ignorò quanto aveva visto, come era ormai abituato a fare, nonostante qualcosa in lui lo incitasse a mettersi in contatto con l’amica. Tuttavia in tarda serata, finalmente, il ragazzo decise di telefonare ad Esme, ma non ebbe risposta. Subito avvertì un forte turbamento e quindi iniziò a far chiamate su chiamate al cellulare della ragazza, ma ogni volta rispondeva la voce meccanica della segreteria telefonica. Quasi senza pensarci Darren uscì quella notte in bicicletta cercando di ricordare il luogo della visione. Pedalò e pedalò senza riuscire a trovare l’automobile che stava cercando disperatamente , finché quasi all’alba il ragazzo non si ritrovò davanti la scena della propria visione: una macchina quasi completamente accartocciata su se stessa .
    Senza pensarci due volte Darren si diresse deciso verso la macchina, mentre chiamava il 911 e urlava loro di recarsi sul luogo del disastro. Nella macchina vi era Esme semi cosciente, che vistolo gli sorrise un ultima volta per poi chiudere gli occhi per sempre.
    Quando i soccorsi arrivarono era troppo tardi, non si curarono del fatto che Darren si trovasse lì, quindi il ragazzo tornò a casa sua distrutto, infuriato con se stesso e con le proprie visioni.
    Una volta terminati gli studi ed il tirocinio, lavorò presso una clinica veterinaria per qualche anno, fino a quando il 16 agosto 2013 ebbe una visione mentre lavorava, apparentemente senza senso, erano delle immagini in sequenza: un incrocio, un cucciolo di pastore tedesco che correva per la strada e una macchina in viaggio, infine l’ultima immagine era quella del cucciolo steso sull’asfalto. Come sempre Darren ignorò la visione finché, nel pomeriggio si trovò a passare proprio nei pressi dell'incrocio della sua visione, che si trovava poco distante dalla casa di Darren.
    In quel momento un pastore tedesco gli passò di fianco diretto proprio verso il centro dell’incrocio, mentre una ragazza poco distante lo inseguiva. Senza riflettere anche Darren iniziò a rincorrere il cane che si stava dirigendo proprio verso il punto della visione del ragazzo. Riuscì a raggiungere il cane proprio quando stava arrivando una macchina, il cane venne spinto via e si salvò. Darren non fu così fortunato.
    Fortunatamente le ambulanze arrivarono presto e Darren venne trasferito in ospedale, dove rimase in coma per due anni e mezzo fino a che il 5 febbraio 2016 Darren riaprì gli occhi, e trovo vicino a sé una ragazza che non conosceva, si chiamava Marta ed era la proprietaria del cucciolo salvato da Darren. Marta si era recata a trovare il ragazzo quasi tutti i giorni per ringraziarlo di aver salvato il suo cane, sperando di trovarlo sveglio.
    Da quel giorno iniziò la via della guarigione per Darren, che riprese a lavorare e con l’aiuto di Marta. Si rimise lentamente, imparò a non ignorare sempre le proprie visioni, e finalmente riuscì a parlarne anche con Marta che fece cambiare a Darren il modo in cui questi le vedeva, non come una malattia o qualcosa da evitare bensì come qualcosa da comprendere e accettare.







    Le piccole vittorie significano molto da queste parti, anche se non hai scelto di vincere. È devi goderti questi bei momenti finché è possibile... perché da queste parti non durano mai molto.



    Da mettere alla sommità della scheda:

    Anche se fai la cosa giusta non è detto che le cose andranno per il verso giusto



    Edited by delew - 8/5/2017, 16:34
     
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    [color=#1b2e3e]<b>Sopranome &#9674;</b>[/color] Daz, glie lo diede il suo compagno di camerata durante gli anni dell’università, ritenendo che il suo nome fosse troppo lungo. Dal canto suo, Darren non è un grande estimatore dei soprannomi, ma non si arrabbia ad essere chiamato in quel modo.
    [color=#1b2e3e]<b>Cognome &#9674;</b>[/color] Swann, assunto quando venne adottato.
    [color=#1b2e3e]<b>Età &#9674;</b>[/color] 30 anni.
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    [color=#1b2e3e]<b>Residenza &#9674;</b>[/color] Easthaven, vi arrivò quando venne adottato da Alfred e Rebecca Swann.
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    [color=#1b2e3e]<b>Status sociale &#9674;</b>[/color] Benestante.
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    [color=#1b2e3e]<b>Status sentimentale &#9674;</b>[/color] non ha legami al momento, anche per via delle varie traversie in cui è incappato, oltre al fatto che proprio il fatto di non voler parlare del proprio potere, proprio perché lo ritiene una malattia, lo ha portato ad evitare ogni possibile legame.</div><div style="clear: both"></div><div style="border-top: 2px dotted #000; margin-top: 6px; margin-bottom: 3px"></div><div style="float: left; display: block; width: 245px; padding-top: 3px; padding-left: 5px">[IMG]http://i.imgur.com/nQPMnS2.png[/IMG]</div><div style="float: right; display: block; font-family: times new roman; font-size: 20px; text-align: right; color: #fff; text-shadow: 1px 0 5px #000">P<i>hysical</i></div><div style="float: left; display: block; width: 265px; padding-top: 3px; padding-left: 2px; overflow: auto; height: 124px; font-family: georgia; font-size: 12px; color: #000; text-align: justify">[color=#1b2e3e]<b>Descrizione fisica &#9674;</b>[/color] Occhi verdi e capelli marroni tendenti al rossiccio, oltre ad essere coperto di lentiggini su tutto il corpo. È alto circa 180 cm ed ha un fisico atletico, ma non muscoloso. Quando non indossala propria professione che prevede una certa libertà di movimento. Ha una cicatrice che percorre obliquamente la parte superiore della schiena sita tra le scapole.
    [color=#1b2e3e]<b>Segni particolari &#9674;</b>[/color] Non ama mostrare il proprio torso, perché la cicatrice che ha sulla schiena lo fa sentire a disagio.
    Possiede un pastore australiano bianco e nero di nome Lisa con cui ama far lunghe passeggiate lungo il fiume.
    Fuma quando è nervoso.</div><div style="clear: both"></div><div style="float: left; display: block; width: 245px; padding-left: 5px; padding-top: 6px">[IMG]http://i.imgur.com/1SYb2JJ.png[/IMG]</div><div style="float: right; display: block; font-family: times new roman; font-size: 20px; text-align: right; color: #fff; text-shadow: 1px 0 5px #000">P<i>siche</i></div><div style="float: left; display: block; width: 265px; padding-left: 2px; overflow: auto; height: 130px; font-family: georgia; font-size: 12px; color: #000; text-align: justify">[color=#1b2e3e]<b>Carattere &#9674;</b>[/color] introverso, ma sa anche essere di compagnia con chi conosce. Può essere diffidente se qualcuno “a pelle” non lo convince. Nonostante ciò, superata la diffidenza iniziale sa essere molto socievole.
    Allineamento: Neutrale / Buono - il Benefattore, fa sempre del suo meglio per aiutare gli altri nei limiti delle sue possibilità. Si sente meglio nel prestare aiuto ai bisognosi, lavora volentieri con regnanti e tutori dell'ordine, ma non sente alcun legame verso di loro. È in realtà il personaggio dominato maggiormente dal "bene incondizionato" poiché il suo istinto di fare del bene difficilmente verrà ostacolato da alcunché.
    [color=#1b2e3e]<b>Ama + odia &#9674;</b>[/color] Ama gli animali, tutti (eccetto le farfalle, leggere la sezione Paure).
    Nonostante la propria formazione scientifica, ama la storia, in particolare il periodo del vecchio selvaggio West.
    Odia le persone ambigue e poco chiare nelle proprie intenzioni
    [color=#1b2e3e]<b>Paure &#9674;</b>[/color] Ha una grande paura delle farfalle, ora riesce a restare calmo e si limita ad accelerare il passo per allontanarsi più in fretta possibile dall’insetto; ma quando era più piccolo aveva vere e proprie crisi di pianto che lo portavano a scappare il più lontano possibile dalla farfalla in questione. Tale singolare paura è stata provocata, quando era bambino dal fatto che uno dei compagni di orfanotrofio gli ha letteralmente spappolato una farfalla sulla mano.
    [color=#1b2e3e]<b>Allineamento &#9674;</b>[/color] Neutrale / Buono - il Benefattore, fa sempre del suo meglio per aiutare gli altri nei limiti delle sue possibilità. Si sente meglio nel prestare aiuto ai bisognosi, lavora volentieri con regnanti e tutori dell'ordine, ma non sente alcun legame verso di loro. È in realtà il personaggio dominato maggiormente dal "bene incondizionato" poiché il suo istinto di fare del bene difficilmente verrà ostacolato da alcunché.</div><div style="clear: both"></div><div style="float: left; display: block; width: 245px; padding-top: 6px; padding-left: 5px">[IMG]http://i.imgur.com/zWhm2PT.png[/IMG]</div><div style="float: right; display: block; font-family: times new roman; font-size: 20px; text-align: right; color: #fff; text-shadow: 1px 0 5px #000">O<i>ther</i></div><div style="float: left; display: block; width: 265px; padding-left: 2px; overflow: auto; height: 130px; font-family: georgia; font-size: 12px; color: #000; text-align: justify">[color=#1b2e3e]<b>Razza &#9674;</b>[/color] Mutante, ma nessuno glielo ha mai spiegato, quindi pensa di avere una qualche malattia a causa delle proprie visioni.
    [color=#1b2e3e]<b>Potere &#9674;</b>[/color] Ha visioni che gli permettono di vedere il futuro, anche se questo può essere modificato, tuttavia non può usarlo per trarne benefici diretti; tali visioni arrivano senza apparente motivo e nei luoghi e momenti più disparati. Con il suo potere ha un rapporto alquanto conflittuale dato che nessuno gli ha mai spiegato nulla a riguardo, ma nonostante ciò tenta di accettare la cosa.</div><div style="clear: both"></div><div style="border-bottom: 2px dotted #000; padding-top: 3px"></div><div style="padding-top: 3px; text-align: center">[IMG]http://i.imgur.com/tOexDdG.gif[/IMG]</div><div style="float: left; display: block; overflow: auto; padding-left: 5px; padding-right: 5px; width: 250px; height: 300px; font-family: georgia; font-size: 12px; color: #000; text-align: justify">[color=#1b2e3e]<b>Conoscenze &#9674;</b>[/color] soprattutto PNG.
    [color=#1b2e3e]<b>Famiglia &#9674;</b>[/color] L’unica famiglia che lui abbia mai ritenuto tale sono stati gli Swann, visto il pessimo rapporto venutosi a creare sin da subito con la zia ed i numerosi contrasti con ella.</div><div style="float: left; display: block; overflow: auto; width: 250px; height: 300px; font-family: georgia; font-size: 12px; color: #000; text-align: justify">[color=#1b2e3e]<p align="center"><b><i>Darren ha quasi sempre lo sguardo velato di tristezza, sorride raramente e ancor più raramente lo si può vedere passeggiare in compagnia di altre persone. Ma ora siamo troppo avanti.
    Meglio partire dall’inizio.</i></b></p>


    <i><p align="center">Chapter 1
    Il bambino con lo sguardo triste
    “Nessuno ti vorrà mai!”</p></i>

    Era una afosa notte d’estate del 1986, da poco erano passate le due e qualcuno bussò con forza alla porta dell’orfanotrofio. Mrs Bern andò ad aprire, ma trovò solo un vecchio passeggino con dentro un bambino che dormiva beatamente, sulla coperta vi era solo un foglio spiegazzato con una semplice frase: [color=orange]<i>Si chiama Darren</i>[/color]; così l’animo “caritatevole” della donna lo accolse nell'orfanotrofio Piccoli angeli.
    A dispetto dell’aspetto benevolo, la donna era una vera e propria matrigna, a Darren infatti ricordava la strega di Hansel e Gretel, non esistevano giochi in quel posto, ma solo punizioni su punizioni per qualsiasi motivo, anche per quello più banale. Lei la chiamava “disciplina”, ma in realtà era solo crudeltà. Oltre le punizioni fisiche che si manifestavano in percosse – che lasciarono una cicatrice sulla schiena del bambino – Mrs Bern non mancava di ricordare ai bambini che loro si erano meritati di trovarsi lì: I tuoi genitori non ti hanno voluto, come potrebbero degli estranei volerti adottare? Questa era solo una delle tante frasi che la donna rivolgeva ai trovatelli sotto la custodia.
    A complicare tutto, nel caso di Darren, arrivarono le visioni che lo lasciavano ogni volta confuso e sconvolto poiché oltre al fatto di non poterne far parola con nessuno, il terrore della reazione di Mrs Bern era sufficiente a dissuaderlo dal menzionare quelle visioni, il fatto che a volte ciò che vedeva si avverasse impauriva l’orfano.
    Ciò contribuì a far si che Darren si chiudesse sempre più in se stesso, cosa che agli occhi dei compagni di sventura apparve come un ritenere che il bambino si ritenesse superiore a tutti loro, acuendo la solitudine che il bimbo si trovò a vivere.
    Eppure finalmente, nonostante i pronostici di Mrs Bern, qualcuno adottò Darren. Il bambino aveva sette anni quando un giorno di primavera Alfred e Rebecca Swann varcarono il cancello dell’orfanotrofio. Probabilmente i grandi occhi verdi e perennemente velati di tristezza colpirono i due coniugi che non esitarono a prenderlo con loro, cambiando la vita del bambino per sempre, o almeno così credette al momento Darren.
    Fu il periodo più bello della vita del piccolo. I due coniugi non fecero mai mancare affetto al bambino, facendogli finalmente avere ciò che aveva sempre desiderato: una famiglia. Il ricordo più bello che a tutt'oggi egli ha di quel periodo è quando, ogni sera i genitori gli leggevano un capitolo dei suoi libri preferiti, e quando si congedavano, Miss Swann gli dava un bacio sulla fronte per proteggerlo dai brutti sogni, o almeno così diceva lei.
    Gli anni passarono, e tutto andava per il meglio, ma il pomeriggio del 5 febbraio 1996, mentre i coniugi Swann rientravano da una riunione con gli azionisti della loro società ebbero un tragico incidente in cui entrambi persero la vita, lasciando nuovamente Darren da solo, l’unico affetto che gli rimase era il cane che i suoi genitori gli avevano regalato per il suo compleanno.
    A seguito di ciò venne nominata come tutrice del bambino sua zia Marian, la sorella di Rebecca Swann, la quale si limitò ad ignorarlo e a trattarlo come se fosse un perfetto idiota, troppo presa dall'amministrare la società ereditata dalla sorella. L’unica cosa per cui la zia aveva una vera ossessione erano i voti del nipote, argomento con cui lo tormentò lungo tutto il periodo degli studi, fino a che Darren iniziò l’università. L’ossessione della zia per i voti scolastici di Darren arrivò a farle decidere di uccidere il cane del nipote, unico ricordo dei genitori, perché secondo Marian il cane distraeva troppo il nipote dai suoi doveri di studente. Inutile dire che ciò ferì oltre modo il ragazzino portandolo ad odiare la zia.

    <i><p align="center">Chapter 2
    Il ragazzo problematico
    “Tu non sei un idiota, ma ti comporti come tale”</p></i>


    Durante tutto il periodo scolastico, Darren sia per l’odio provato verso la zia, sia per le visioni che ogni volta lo lasciavano sgomento ebbe non poche difficoltà nello studio, nonostante ciò riuscì a stringere amicizia con altri ragazzi che però approfittarono beceramente dell’indole gentile di Darren e del suo desiderio di avere degli amici.
    Infatti quando Darren ebbe una visione dei suoi amici che commettevano un furto dall'aula informatica della scuola, portando via dei computer in un furgone. A quel punto il giovane parlò con i ragazzi, non parlando della sua visione, ma comunque facendo intendere di essere a conoscenza delle loro intenzioni. I due “amici” si finsero pentiti, e tranquillizzarono il ragazzo riguardo il loro pentimento; inutile dire che era tutta scena. Qualche giorno dopo, mentre era diretto a scuola venne bloccato da due agenti che lo portarono alla centrale di polizia con l’accusa di aver rubato dei computer di proprietà della scuola. Ebbene, i due amici oltre ad aver comunque commesso il furto, avevano ben pensato di far si che Darren venisse incolpato del furto, fingendo di collaborare con la polizia, infatti, lo incolparono del furto.
    Dopo l’iniziale stupore, l’adolescente capì facilmente cosa era accaduto, tuttavia decise di non tradire i suoi amici, in quanto li riteneva ancora realmente suoi amici, non interessandosi delle possibili conseguenze. Per sua fortuna, se Darren era molto ingenuo, il detective che si occupava del caso, non lo era e comprese, molto facilmente, che il ragazzo stava coprendo qualcuno. Fece leva sull'indole fondamentalmente buona di Darren prospettandogli, oltre al serio rischio del carcere, una vita molto difficile e certamente non gratificante.
    Ovviamente la zia Marian fu sconvolta da quanto accaduto al ragazzo, più per via del buon nome della famiglia che era stato macchiato da quell'onta, che per il fatto che il nipote fosse stato trattato come un criminale.
    [color=orange]<i>Tu non sei un idiota, ma ti comporti come tale</i>[/color] gli disse dopo un lungo discorso volto a convincere Darren a scegliere la cosa più giusta per se stesso, comportandosi, una volta tanto in modo egoistico. A quel punto il giovane decise di collaborare: il ragazzo si diresse dai veri colpevoli e riuscì a farli confessare, così che i due vennero arrestati ed in seguito ad un processo che fu molto breve, vennero costretti al carcere minorile.
    Le parole del detective spronarono Darren che oltre a riprendere a studiare seriamente, scoprendosi particolarmente versato nelle materie scientifiche, ed entrò nella squadra di tennis della scuola cavandosela discretamente, ma cosa più importante, finalmente Darren trovò dei veri amici. Ovviamente, però, Darren non poteva passarla liscia per quello che aveva fatto, quindi qualche mese dopo, alcuni personaggi, seguito il ragazzo dopo gli allenamenti di tennis lo picchiarono malamente, tanto che il ragazzo svenne e si risvegliò direttamente in ospedale, dove restò finché non si rimise del tutto.
    Comunque eccettuata questa parentesi il resto del periodo del college Darren lo passò tranquillamente, preso dagli studi e impegnato a mantenere buoni voti, che gli valsero la borsa di studio per entrare nell'Università.


    <i><p align="center">Chapter 3
    Gli ultimi anni
    “E chi dice che non accadrà? Chi può dirmi che le mie fantasie non si avvereranno… almeno questa volta?”</p></i>

    Solo quando per Darren si avvicinò la scelta di cosa studiare all'università la zia tornò ad interessarsi a lui, facendogli presente ad ogni occasione che per il bene della società dei genitori, egli avrebbe dovuto scegliere la facoltà di economia. Tuttavia il giovane non si sentiva affatto attratto dal mondo dell’economia, ritenendolo una cosa astrusa di cui non capiva assolutamente nulla.
    Ciò nonostante, il ragazzo si era praticamente arreso all’idea di dover passare il resto della propria vita circondato da numeri e calcoli, finché facendo il giorno di orientamento ai corsi, non udì uno dei professori fare un intervento in cui incitava a scegliere cosa si vuole rispetto a ciò che si deve. Queste parole scossero non poco Darren il quale prese coraggio e decise di iscriversi alla facoltà di veterinaria, per poter finalmente riuscire ad aiutare gli animali, da sempre sua grande passione.
    Ad insaputa della zia, infatti si iscrisse alla facoltà desiderata e tutto parve andare per il meglio, fino a quando, l’ultimo anno di corso, la zia venne a saperlo perché lesse sulle tasse la facoltà a cui il nipote era iscritto. Inutile dire che da quel momento la donna smise di sovvenzionare gli studi del nipote. A quel punto, Darren dovette arrangiarsi alla meglio, nonostante la borsa di studio lo aiutasse in parte con le spese, il ragazzo iniziò a far ripetizioni, cosa assai complicata visto che in contemporanea con le lezioni aveva anche il tirocinio universitario. Ma nonostante la stanchezza ed i mille impegni Darren riuscì comunque a trovare abbastanza allievi del primo e secondo anno di università da seguire.
    Una delle persone a cui faceva ripetizione era Lisa, una ragazza a cui Darren si affezionò molto e di qualche anno più giovane di lui. Tuttavia la loro amicizia durò molto poco in quanto il ragazzo di lei, geloso dell’amicizia che legava i due si intromise proibendo a Lisa di continuare a vedere il ragazzo, nonostante i due fossero soltanto amici.
    Nonostante il dispiacere, Darren non si lasciò toccare da tale evento, finché un giorno, non ebbe una delle tante visioni che gli mostrarono Lisa in una macchina quasi completamente distrutta sul ciglio della strada. Per tutta la giornata ignorò quanto aveva visto, come era ormai abituato a fare, nonostante qualcosa in lui lo incitasse a mettersi in contatto con l’amica. Tuttavia in tarda serata, finalmente, il ragazzo si decise di telefonare , ma non ebbe risposta, subito avvertì un forte turbamento e quindi iniziò a far chiamate su chiamate al cellulare della ragazza, ma ogni volta rispondeva la voce meccanica della segreteria telefonica. Quasi senza pensarci, Darren uscì quella notte cercando di ricordare il luogo della visione, non avendo una macchina usò la propria bicicletta, pedalò e pedalò senza riuscire a trovare l’automobile che stava cercando disperatamente , finché quasi all'alba il ragazzo non si ritrovò davanti la scena della propria visione : una macchina quasi completamente accartocciata su se stessa .
    Senza pensarci due volte Darren si diresse deciso verso la macchina, mentre chiamava il 911 e quasi urlava loro di recarsi sul luogo del disastro. Nella macchina vi era Lisa semi cosciente, che vistolo gli sorrise un ultima volta per poi chiudere gli occhi per sempre.
    Quando i soccorsi arrivarono era troppo tardi, non si curarono del fatto che Darren si trovasse lì, quindi il ragazzo tornò a casa sua distrutto, infuriato con se stesso e con le proprie visioni.
    Una volta terminati gli studi ed il tirocinio, lavorò presso una clinica veterinaria per qualche anno, fino a quando il 16 agosto 2013 ebbe una visione mentre lavorava, apparentemente senza senso, erano delle immagini in sequenza: un incrocio, un cucciolo di pastore tedesco che correva per la strada e una macchina in viaggio, infine l’ultima immagine era quella del cucciolo steso sull'asfalto. Come sempre la ignorò finché, nel pomeriggio si trovò a passare proprio nell'incrocio della sua visione, che si trovava poco distante dalla casa di Darren.
    In quel momento un cane sciolto gli passò di fianco diretto proprio verso il centro dell’incrocio, mentre una ragazza poco distante lo inseguiva, senza riflettere anche Darren iniziò a rincorrere il cuccioletto che si stava dirigendo proprio verso l’incrocio della visione del ragazzo. Riuscì a raggiungere il cane proprio quando stava arrivando una macchina, il cane venne spinto via e si salvò, Darren non fu così fortunato.
    Fortunatamente le ambulanze arrivarono presto e Darren venne trasferito in ospedale, dove rimase in coma per due anni e mezzo fino a che il 5 febbraio 2016 Darren riaprì gli occhi, e trovo vicino a sé una ragazza che non conosceva, si chiamava Abigail ed era la proprietaria del cucciolo, che si era recata a trovare il ragazzo quasi tutti i giorni per ringraziarlo di aver salvato il suo cane, sperando di trovarlo sveglio.
    Da quel giorno iniziò la via della guarigione per Darren, che riprese a lavorare e con l’aiuto di Marta, la ragazza a cui aveva salvato il cane, si rimise lentamente, imparò a non ignorare sempre le proprie visioni, e finalmente riuscì a parlarne anche con Marta che fece cambiare a Darren il modo in cui questi le vedeva, non come una malattia o qualcosa da evitare bensì come qualcosa da comprendere e accettare.

    <i><p align="center">Le piccole vittorie significano molto da queste parti, anche se non hai scelto di vincere. E devi goderti questi bei momenti finché è possibile... perché da queste parti non durano mai molto.</p></i></div><div style="clear: both"></div><div style="margin-top: 3px; background-color: #d3d3d3; color: #000; font-size: 10px; font-family: georgia; text-align: right; width: 520px; line-height: 10px;"> Eddie Redmayne a k a Darren Swann | © character card [URL=?act=Profile&MID=856455]<i>daVinci¸</i>[/URL]</div></div>


    Edited by daVinci¸ - 28/4/2017, 16:35
     
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    Sua eccelsitudine per gli amici uu
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    Darren ama ascoltare quella canzone, soprattutto quando si trova steso sull'erba del parco con le braccia incrociate dietro la testa. Gli occhi sono chiusi mentre sente la brezza che gli sfiora il viso. Nella mente tante immagini si susseguono, tanti ricordi diversi. La musica riempie la sua mente al momento, Esme è sciolta e corre nei dintorni, il ragazzo non si cura se il pastore australiano sia lì vicino. In effetti quando si rilassa Darren è alquanto incosciente riguardo il proprio cane.
    Nonostante l'aria sia ancora abbastanza fredda a Darren piace passare il tempo all'aperto, forse perché gran parte delle giornate le passa al chiuso nel suo studio quando esce ama svagarsi e stare all'aperto. Ripensa ai suoi pazienti, e ai loro proprietari, pensa alla mattina da poco terminata, fortunatamente si trattava di cure di routine, vaccini per lo più, sorride tra sé e sé, è incredibile che i cani degli altri generalmente non abbiano problemi a farsi vaccinare da lui, mentre l'ultima volta Esme si era stesa sulla schiena per impedirglielo. "Esme di sicuro non è un cane modello" pensa.
    La canzone finisce e lui apre lentamente gli occhi quasi a ridestarsi da un profondo sonno, sbatte le palpebre un paio di volte, mentre osserva il cielo azzurro che è parzialmente coperto dalle fronde dell'albero sotto cui si è steso. Nonostante l'aria sia fredda, la bella giornata ha permesso all'uomo di poter passare del tempo all'aperto, così da svagare la mente dai mille pensieri che ha in testa.
    Osserva il percorso poco più in là, dove vede passeggiare le persone più svariate, e a catturare lo sguardo di Darren sono gli sprazzi di luce che costellano l'ombra dove si è steso lui e che si muovono appena per via del venticello che scuote appena le foglie della quercia.
    La musica continua, la canzone cambia, mentre Darren si guarda intorno alla ricerca del cane che si è sottratto alla sua vista, "Dove si sarà cacciata?"si chiede seccato, nonostante sappia bene che Esme ha la tendenza a sparire quando la si cerca, pare che ci sia un intrinseco legame tra la sua fretta e le sparizioni del cane. Spegne il lettore mentre attorno ci avvolge gli auricolari, si alza e raccoglie da per terra il guinzaglio verde e se lo poggia sulle spalle; a quanto pare dovrà passare il pomeriggio alla ricerca del cane smarrito.
    Tranquillamente, con le mani in tasca si immette su uno dei percorsi che si diramano attraverso il parco dell'Arcadia sperando sia lo stesso intrapreso dal cane. Senza l'ombra dell'albero il volto di Darren è colpito dal sole che lo accarezza mettendone in risalto le lentiggini e i riflessi rossicci dei capelli. Qualche ciuffo -a causa della brezza- gli finisce sul viso, ma con gesto automatico il Royce usa il dorso della mano per scoprire il volto, si guarda attorno osservando i passanti, bambini che corrono e giocano urlando felici, urlando allegramente, coppie di giovani che parlano, persone che fanno jogging, altre che passeggiano solitarie, tuttavia di Esme continua a non esservi traccia.
    Man mano che avanza il passo si fa più veloce; Darren si guarda attorno, prima a destra, poi a sinistra, mentre con lo sguardo vaga cercando la sagoma familiare del pastore australiano, le labbra serrate, lo sguardo che diventa man mano sempre più preoccupato. Il suo cane non si era mai allontanato così tanto da lui. Ad un tratto ode un abbaio familiare, di scatto si volta verso la direzione da cui proviene il rumore. Ed infatti, Esme è lì: ferma, con le zampe tese, che lo fissa, come a volerlo invitare a seguirlo, o a giocare con lei. Il ragazzo sospira alzando gli occhi verdi al cielo. Ovviamente il suo cane vuole giocare proprio quando devono tornare a casa. Rassegnato Darren si dirige verso il cane, la quale, come ogni cane che si rispetti fugge di qualche metro per poi fermarsi e tornare ad osservarlo giocosa. «Per favore, Esme, torna qui!» esclama irritato mentre aumenta la velocità con cui si avvicina al cane che per tutta risposta scappa via.
    A questo punto Darren inizia a correre praticamente inseguendo il proprio cane che non pare volerne sapere di farsi prendere, Esme corre e corre senza sembrare arrestarsi, zigzagando tra le persone che sono sui prati. A causa della corsa e dell'aria che colpisce il volto del giovane gli occhi iniziano a lacrimare rendendo le sagome delle persone che lo circondano confuse, ma non al punto da non rendergliele visibili. «Esme! Fermati!» urla Darren, mentre il cane, preso dalla follia della propria corsa continua imperterrito la fuga probabilmente senza rendersi conto della donna bionda lungo la sua traiettoria, e finendo con l'impattare contro la malcapitata.
     
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2 replies since 28/4/2017, 11:59   111 views
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